Biografia di Penone Giuseppe

Giuseppe Penone è nato nel 1947 a Garessio, in provincia di Cuneo, ha uno studio a Torino e soggiorna periodicamente a Parigi. Dal suo lavoro emerge l’indagine sulla natura dell’esistente, attraverso lo studio della materia, di cui arriva a svelare i fondamenti magici e fantastici. Fin dai suoi lavori d’esordio si occupa degli aspetti concreti – visivi, tattili e olfattivi – di materiali diversi – piombo, ferro, cera, pece, legno, gesso e iuta – che,sottoposti a sollecitazioni, esprimono ciascuno le proprie qualità fisiche. Nel dicembre 1968 realizza un gruppo di opere che intitola Alpi Marittime, pubblicato nel libro Arte Povera di Germano Celant nel 1969. Da quella data Penone è tra i protagonisti dell’omonimo movimento artistico. L’albero, organismo vivo, con il suo aspetto così prossimo a quello della figura umana, è un elemento centrale nel lavoro di Penone. Degli Alberi Penone realizza negli anni un cospicuo numero di varianti esposto in più occasioni. Prosegue la sua indagine sui sensi con Rovesciare i propri occhi del 1970, Svolgere la propria pelle del 1972, Soffio di foglie del 1979, Essere fiume del 1981, Gesti vegetali del 1982 e ancora Anatomie del 1992, Respirare l’ombra del 1999, Pelle di marmo e spine d’acacia del 2001, Pelle di grafite del 2002. Nel 2007, nel padiglione italiano della Biennale di Venezia, la medesima trama corre lungo le pelli dispiegate sulle pareti nell’opera Corteccia di cuoio e segna Pelle di marmo - cervello, il pavimento di marmo con le venature portate a rilievo che disegnano la sagoma di un cervello. Nel ciclo di sculture intitolate Idee di pietra, la più recente delle quali è presentata nell’ottobre 2011 a Kassel come anticipazione di Documenta 13, il dialogo tra spazio mentale e spazio fisico, tra pensiero e materia, già esplicito in altre opere di Penone e di fatto presente in tutto il suo lavoro, si declina in una nuova forma, nella quale, nelle parole dell’artista: l’idea che appare all’improvviso o dopo una lunga riflessione nello spazio senza forza di gravità della mente […] è una pietra di fiume che appare tra i rami di un albero.