Biografia di Innocente

Nato a Verona nel 1958, vive tra la città natale e Malindi (Kenia). Artista eclettico, attivo dagli Anni Settanta, lavora con installazioni, pittura, scultura e performance. Nel 1972 realizza a Mantova un’azione nella quale coinvolge il pubblico facendolo intervenire con il colore nello spazio comune per modificarlo e impadronirsene temporaneamente. Nel 1983 si trasferisce a Milano e collabora con il gallerista Luciano Inga-Pin alla costituzione del gruppo denominato Nuovo Futurismo, cui partecipa fino alla risoluzione del gruppo nel 1994. E’ presente con esposizioni personali e collettive nazionali e internazionali, ha partecipato tra le altre a manifestazioni quali la XII° Quadriennale di Roma, Le Tribù dell’Arte- Roma 2001, Denaro-l’ultimo tabù- Expò di Biel 2002, Etre- Palazzo delle Nazioni di Ginevra, Le Opere e i Giorni- Certosa di Padula, La Parola nell’Arte- MART di Rovereto, I° e III° Biennale di Malindi. Le sue opere sono nelle collezioni : Stuyvesant (NL), Gemeentemuseum –Helmod (NL), Wildenberg(NL), Novotny- Frankfurt a.M. (D), GAM(BO), MART (TN), Groninger Museum (NL), Museion (BZ), Stazione Materdei-Metropolitana di Napoli (NA), Certosa di Padula (Padula), ecc. Hanno scritto di lui: Vittorino Andeoli, Roberto Barresi, Achille Bonito Oliva, Aldo Busi, Barbara Cavaliere, Giorgio Celli, Piero Del Giudice, Salvatore Fazia, Frans Haks, Harald Szeeman, Klaus Wolbert. “Il suo lavoro è centrato sulla memoria e sul linguaggio: la memoria implicita dell’individuo, tesoretto delle tracce del vissuto individuale e collettivo e punto di partenza per sperimentare, esplorare, riflettere. L’arte è linguaggio, poi riflessione, sentimento, melanconia, conoscenza, ritmica, struttura, ma soprattutto è il luogo dove albergano le domande” Il riferimento delle sue ultime opere è la manipolazione del linguaggio: i tasselli “enigmistici” che hanno occupato e abusato degli spazi prima occupati dalla narrazione colta surrogano la conoscenza ed il giudizio. “Cartoline Postali Settimanali” enciclopedizza rapidissimi segni che sono graffi alla narrazione…